TERRITORIO
Quasi al centro dell’arco alpino, la Val Masino, lasciata la pianeggiante Valtellina, sale in direzione nord verso il confine svizzero, posto sullo spartiacque. Ci troviamo nel mezzo della porzione prettamente montuosa della Lombardia, che dal punto di vista amministrativo costituisce il territorio della Provincia di Sondrio, l’unica provincia interamente a carattere alpino della Lombardia. Oggi, grazie al nuovo collegamento stradale, la val Masino è diventata il territorio con caratteristiche spiccatamente di alta montagna raggiungibile in minor tempo e in modo più diretto da Milano.

Geografia e aspetti naturali
Quasi al centro dell’arco alpino, la Val Masino, lasciata la pianeggiante Valtellina, sale in direzione nord verso il confine svizzero, posto sullo spartiacque. Ci troviamo nel mezzo della porzione prettamente montuosa della Lombardia, che dal punto di vista amministrativo costituisce il territorio della Provincia di Sondrio, l’unica provincia interamente a carattere alpino della Lombardia. Oggi, grazie al nuovo collegamento stradale, la val Masino è diventata il territorio con caratteristiche spiccatamente di alta montagna raggiungibile in minor tempo e in modo più diretto da Milano.
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Predarossa
Preda è una delle forma in cui si declina nel nord Italia la pietra, intesa non tanto come materia, ma come roccia dalla forma caratteristica. E non si può negare che quel suono d’antico, un nome pre-alpinsitico potremmo dire, applicato alla valle delimitata dalle Cime di Arcanzo e della Remoluzza e verso sud dai Corni Bruciati sembra serbare il ricordo di antiche leggende. Ma soprattutto la valle di Preda Rossa, la più significativa che s’apre sul versante est del solco vallivo principale, è l’accesso al Disgrazia la cima più bella e alpina della Val Masino.
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Foresta Bagni Masino
Ora essendo io […] un giorno andato ai bagni del Masino per via di diporto. […] Quivi, per fuggir il sonno del merigge, che dicono quei medici esser pestifero a chi prende quei bagni, sogliono dopo desinare ridursi per la più parte sotto una costa de la montagna, la quale è di modo alta che, passate tre o quattro ore del mattino, il sole non la può con suoi raggi battere.
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La Val di Mello e la riserva
Se si potesse spendere una sola parola per definire la Val di Mello, quella parola non potrebbe che essere “paradiso”. Un fondovalle pressoché pianeggiante che non richiede sforzi per essere percorso. Cascate che scendono a destra e a sinistra dalle numerosissime valle laterali. Un torrente che si allarga a un tratto in una pozza al cui centro sta un enorme masso. Alberi e prati che salgono a lambire pareti arrotondate di roccia grigia, che sembra quasi una colata metallica, attraversata da profonde crepe o da bianche vene che costituiscono per gli scalatori linee di salita privilegiate. E ancora baite che si confondono con i blocchi caratteristici spruzzati sui prati con insuperabile casualità. Aggiungete una fortunata esposizione al sole e il magnifico effetto che fa al suo termine il Monte Disgrazia con i suoi oltre 3.600 metri di eleganza che gli valsero il nome di Pizzo Bello.
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