STORIA E CULTURA
Già in bassa quota la natura selvaggia che caratterizza il Masino è alla portata di ogni visitatore. Il territorio intorno ai paesi di fondovalle si presta per camminate leggere ed escursionismo semplice adatto anche ad anziani e bambini. I percorsi che partono e ritornano dai centri abitati, dai modesti dislivelli, sono consigliati a chi si voglia avvicinare alla montagna diventando spettatore di una natura unica e affascinante.
Oppure lasciatevi trasportare sulle tracce del Gigiat, il leggendario caprone che vive tra questi monti. Camminate in un susseguirsi di passi e valli, ad una quota tra 2500 e 3000 m, attraverso scenari maestosi, al cospetto di picchi verticali slanciati verso il blu del cielo percorrendo il Sentiero Roma.

Alpinismo
A nord del solco della Valtellina si erge il Gruppo Masino-Bregaglia, uno degli ambienti più belli, e per questo più rinomati, dell’intero arco alpino. Delimitato da quattro valli, Valmasino, Valmalenco, Val Bregaglia e Val Codera, dal punto di vista geologico il complesso montuoso è una gigantesca isola di granito che si innalza per centinaia di metri da magri pascoli sospesi su valli profonde sul versante meridionale ed emerge da tormentati corpi glaciali su quello settentrionale.
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Paesi e tradizioni
La Val Masino è un territorio ricco di storia e tradizioni secolari che si tramandano da generazioni. Alcune di esse, grazie all’attaccamento e allo spirito di appartenenza dei suoi abitanti, sopravvivono ancor oggi permettendo alla Valle di conservare e perpetuare la sua identità fortemente e inevitabilmente legata alla montagna, all’agricoltura, alla pastorizia e alla preservazione del territorio.
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Leggende e curiosità
Fin dalla notte dei tempi, sono molte le leggende che si sono tramandate tra gli abitanti della Val Masino. La più famosa è sicuramente quella del Gigiat, che molti conoscono di nome ma che spesso non è altrettanto conosciuta come storia. Ve la raccontiamo di seguito, assieme ad altre curiose leggende legate alla nostra valle.
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