Geografia e aspetti naturali
Quasi al centro dell’arco alpino, la Val Masino, lasciata la pianeggiante Valtellina, sale in direzione nord verso il confine svizzero, posto sullo spartiacque. Ci troviamo nel mezzo della porzione prettamente montuosa della Lombardia, che dal punto di vista amministrativo costituisce il territorio della Provincia di Sondrio, l’unica provincia interamente a carattere alpino della Lombardia. Oggi, grazie al nuovo collegamento stradale, la val Masino è diventata il territorio con caratteristiche spiccatamente di alta montagna raggiungibile in minor tempo e in modo più diretto da Milano.
Nella sua parte superiore, la Val Masino si mostra da subito con
“severe vedute d’alta montagna: caratteristiche le altissime cuspidi di granito scendenti talora con impressionanti sfuggite di lastroni (piodesse)”.
Così scriveva nel 1936 il conte Bonacossa, autore della prima guida complessiva della regione e incomparabile conoscitore di ogni suo angolo remoto. E nulla è cambiato da allora: la stretta coesistenza di boschi varianti la loro composizione al mutare della quota, con pascoli incredibilmente incastrati fra le rocce a sfruttare ogni zolla d’erba, le altissime pareti di roccia, a volte perfino incombenti, un grande numero di rigogliosi corsi d’acqua, ne costituiscono la peculiarità.
La storia geologica e quella umana, che si affaccia nelle parole del grande narratore cinquecentesco Matteo Bandello, grande conoscitore degli uomini e dei paesaggi, si tengono strette in questa valle, che ancora meno di un secolo fa era definita primordiale, un poco per il suo aspetto segnato da case ammonticchiate le une contro le altre e da cave di eccellente granito.
Una natura splendida e difficile, coronata nel suo circo superiore da un affollarsi di cime, quasi tutte sopra i 3.000 metri di altezza, che ne decorano in modo ineguagliabile la testata. Qui le rocce granitiche si strutturano in gigantesche tavole, quasi verticali la cui superficie, sottoposta all’azione inesausta degli elementi, si è fatta liscia oppure si è fratturata in enormi blocchi prismatici, sovente sovrapposti in superbi muraglioni, oppure sparsi fra prati e ghiaie come un elemento insostituibile del paesaggio.
Un ambiente dove l’uomo può ritrovarsi immerso in un mondo antichissimo, preservato magicamente dalla modernità che gli scorre a pochi chilometri, ma che resta inesorabilmente lontana per una somma di fattori provvidenzialmente cooperanti a cui si è aggiunta negli ultimi anni la volontà di difendere queste montagne anche dal punto di vista legislativo con la loro iscrizione nel numero dei Siti di Interesse Comunitario (SIC).