Ora essendo io […] un giorno andato ai bagni del Masino per via di diporto. […] Quivi, per fuggir il sonno del merigge, che dicono quei medici esser pestifero a chi prende quei bagni, sogliono dopo desinare ridursi per la più parte sotto una costa de la montagna, la quale è di modo alta che, passate tre o quattro ore del mattino, il sole non la può con suoi raggi battere.
Così Matteo Maria Bandello nei primi anni del XVI secolo, ma in effetti le natura della Valle dei Bagni ha una sua ombrosa e affascinante peculiarità conferitale dal sapiente gioco dei chiaroscuri estivi. Dall’incombere del Cavalcorto da un lato e dal contemporaneo schiudersi verso i pendii della Val Porcellizzo alla cui testata stanno i veri numi tutelari del Masino: Il Badile e il Cengalo, accompagnati da una moltitudine di cime.
Al loro piede, proveniente dalla Val Codera e diretto verso il Monte Disgrazia, corre il Sentiero Roma, una vera e propria Alta Via con uno spiccato carattere alpinistico, il modo più adatto per conoscere da vicino e in profondità queste montagne, un itinerario per escursionisti preparati fisicamente e tecnicamente reso popolare dal Trofeo Kima.
Anche i rifugi Omio e Gianetti sono – meritatamente – fra i più celebri dell’arco alpino perché alla grande suggestione della loro posizione, uniscono un accesso sicuro e la possibilità di molteplici ascensioni e traversate, davvero per ogni gusto. C’è qualcosa di antico e insieme di molto moderno in questo luogo: sembra ancora per un attimo di ritrovare l’atmosfera di un’antica località termale dove incontrare la sera i numi tutelari di questi luoghi, i conti Lurani, primo preciso topografo della regione o Bonacossa, appena uscito da una partita a carte combattuta in una bettola fumosa con le sue guide valligiane, ma ancora Vera Cenini fino a pochi anni fa sacerdotessa e custode della memoria di questo luogo.
La zona dei Bagni è una delle due porzioni (l’altra è la Val di Mello) della Foresta di Lombardia Val Masino, denominata appunto “Bagni di Masino”. Al suo interno l’ERSAF ha realizzato un percorso attrezzato dedicato alle persone ipovedenti o non vedenti. L’uso delle più avanzate tecnologie permette la scoperta delle varie realtà naturali, anche in completa autonomia. La presenza di accompagnatori e guide specializzate consente di estendere l’esperienza anche all’arrampicata sui massi. È presente anche un percorso per diffondere la pratica dell’orienteering.
La presenza dei sentieri attrezzati, oltre alle risorse naturali offerte dal bosco, dalla cascata, dalla suggestione delle “termopili”, vera porta verso il Porcellizzo, e da un terreno privo di insidie rendono questo luogo particolarmente adatto alla frequentazione da parte delle famiglie.
Anche questa zona ha beneficiato del vincolo derivante dal suo inserimento nell’elenco dei Siti di Interesse Comunitario e la sensazione di muoversi in un’area protetta conferisce un ulteriore elemento di relax al visitatore.