ALPINISMO
“La Val Màsino è una magnifica palestra per rocciatori…ecco, io la trasformerei in parco nazionale degli scalatori”,
più di sessant’anni fa, sul Notiziario del C.A.I. Milano, Enzo Gibelli immaginava così la Val Màsino. Sicuramente dal punto di vista alpinistico la valle è un museo all’aperto. Chi vuole sfidare la verticalità non ha che da scegliere, la Val Màsino offre vette e vie di arrampicata entrate ormai nella leggenda. Così, sui colossi di granito della Val Masino, potrete vivere le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’alpinismo al cospetto di una natura ancora incontaminata.

I Giganti
Le grandi montagne della Val Masino hanno una storia alpinistica che risale alla seconda metà dell’800, quando alpinisti inglesi e italiani, accompagnati dalle Guide alpine locali, conquistarono per primi le vette più importanti del comprensorio: il Monte Disgrazia nel 1862, il Pizzo Cengalo nel 1866 e l’anno successivo il Pizzo Badile.
Da allora fino ai giorni nostri l’esplorazione alpinistica di queste cime e delle loro grandiose pareti di granito non si è mai interrotta e ha reso famosa la Val Masino tra gli alpinisti di tutto il mondo.
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Arrampicata in quota
Definita “l’università del granito”, le sue pareti in quota sono percorse da molteplici itinerari di roccia di ogni difficoltà ed impegno.
Accanto alle vie storiche firmate dai più forti alpinisti dell’epoca, la storia dei monti del Masino ha seguito l’evoluzione dell’alpinismo e dell’arrampicata ed oggi offre un interessante connubio tra alpinismo classico e moderno.
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